Recensione Marcella Moretti

Ogni tela racchiude un percorso dinamico verso la consapevolezza di sè.

Lo spesso strato materico, come uno scudo, rappresenta le difficoltà del vivere, del trasformarsi per raggiungere il sollievo di una condizione migliore.

Squarci, increspature, deflagrazioni sono gli elementi che costruiscono il sentimento di sopravvivenza gridato o sussurrato tra le pagine del racconto di cui la mostra è intrisa.

Un percorso forte e intenso prima di tutto con noi stessi nel faticoso processo di conoscenza, che si traduce poi in un potente scontro con il mondo esterno che talvolta non riconosce l’unicità del singolo.

Colori freddi e colori caldi così come scostanti sono le sfumature dell’anima.

Paesaggi surreali di un viaggio interiore che vedono l’artista protagonista e portatrice di un ancestrale senso comune: il forte desiderio di catturare la grandezza della Vita.

La luce, simbolo di spiritualità e di costante ricerca, si emancipa dalla mano dell’artista per rivelarsi come unica risposta.

È così che, nel processo creativo, diventa fondamentale il rapporto con l’Assoluto e un richiamo essenzialmente spirituale che ha guidato l’artista in tutti i suoi quadri.

 

Marcella Moretti

SABRINA SBORGI

ARTE CON PITTURA ASTRATTA MATERICA